FATTI SEMPLICI Quando ci occupiamo di nutrizione e alimentazione, inevitabilmente ci imbattiamo in termini specifici (tecnici) più e più volte. Sebbene alcuni di essi ci siano già familiari, spesso ci manca la conoscenza approfondita per poter esprimere un giudizio. E a volte la sola terminologia ci lascia con un grande punto interrogativo. Oggi spiegherò in modo breve e semplice la bioattività e la biodisponibilità e perché non sono la stessa cosa.
Noi di BE THE CHANGE utilizziamo questo termine anche per sottolineare la qualità dei nostri integratori, ad esempio: Biodisponibilità. Ma cosa significa in realtà?
Nella scienza nutrizionale , il termine "biodisponibilità" descrive semplicemente la velocità e la misura in cuile sostanze nutritive di un alimento vengono assorbitedall'organismo , vale a dire vengono assunte nel flusso sanguigno. Un valore elevato indica quindi un'alta quantità di nutrienti invariati che sono effettivamente disponibili da un particolare alimento o integratore alimentare nel sito d'azione, ossia le nostrecellule corporee, invece di essere espulsi invariati.
Un'elevata biodisponibilità in un alimento - espressa in percentuale - quindi non solo significa che si ottiene davvero ciò che si paga. Soprattutto, un alimento altamente biodisponibile assicura che lei possa fornire al suo corpo nutrienti sufficienti a lungo termine. Un uovo di gallina, ad esempio, ha un valore biologico sensazionale (= biodisponibilità) pari a 100.
Vuole saperne di più sulla biodisponibilità, da cosa dipende e come può aumentarla?
Il termine sopra citato non deve essere confuso con la bioattività. Nella giungla nutrizionale e alimentare, che è quasi sommersa dalle promesse pubblicitarie come la giungla dell'Amazzonia, spesso si presta poca attenzione alla bioattività. In realtà, essa va di pari passo con la biodisponibilità.
Quindi, di cosa si tratta? La "bioattività" definisce la capacità generale dei nutrienti e delle altre sostanze presenti negli alimenti di provocare reazioni biochimiche e fisiologiche specifiche nel nostro corpo. In parole povere, descrive quanto il nostro corpo può utilizzare in modo efficiente e attivo i nutrienti che assumiamo. In altre parole, più una sostanza è bioattiva, più è efficace.
In realtà, tutto è bioattivo in qualche modo e reagisce a livello cellulare o molecolare. Le vitamine, ad esempio, sono altamente bioattive in quanto sono responsabili e innescano innumerevoli processi vitali nel nostro corpo. Ma anche l'acqua comune è di per sé bioattiva, anche se in misura minore. L'acqua è spesso un partner di reazione in vari processi metabolici; costituisce il 90% del nostro sangue, ad esempio, e svolge un'importante funzione di trasporto per altre sostanze.
I vari nutrienti e sostanze si differenziano quindi l'uno dall'altro in termini di bioattività. Tuttavia, esistono anche forme poco e altamente bioattive di alcune sostanze. Ad esempio, la vitamina B12 contenuta nel nostro complesso di vitamine B proviene nella sua forma naturale dalla metilcobalamina, che è altamente bioattiva nell'organismo. Al contrario, la vitamina B12 cianocobalamina, prodotta sinteticamente, è appena bioattiva. Ciò significa che questa forma artificiale è poco attiva ed efficiente nel nostro organismo.
Vuole saperne di più sui composti bioattivi, sui loro effetti e su quali alimenti li contengono?
Conclusione
La biodisponibilità descrive quanto bene, efficacemente e rapidamente il corpo assorbe una sostanza. La bioattività descrive la qualità e l'efficienza della reazione finale della sostanza in questione nell'organismo. Anche se questi termini dal suono simile hanno significati completamente diversi, sono di importanza inscindibile nella nostra alimentazione.
Raccomandazione
Le forme bioattive dei nutrienti e l'elevata biodisponibilità sono sempre preferibili.